Diplomata in ambito umanistico, mi sono voluta specializzare nel settore psicomotorio. Volevo capire il funzionamento cognitivo e relazionale dei bambini e per avvicinarmi di più a questo mondo dovevo prima studiare il loro solo mezzo di comunicazione: il corpo, il movimento il linguaggio non verbale.

Da piccola ero una bambina vivace e con poca apparente propensione allo studio o meglio alla scuola. Imparare a memoria, le tabelline, concentrarmi a leggere, per me imprese da titani.

Durante il mio percorso universitario mi resi conto che qualche cosa non andava in me. Studiavo tanto ma con risultati deludenti soprattutto negli orali. Scoprì di essere dislessica e mi ricordo che piansi tanto quando arrivò la diagnosi. Non ero stupida. Ero solo dislessica. Mi laureai con una tesi sperimentale intitolata ‘ Proposta psicomotoria rivolta a bambini della scuola primaria con manifestazioni di DSA’. La mia passione per le neuroscienze partì da quel momento.

Dopo un trasferimento all’estero entrai nel mondo del lavoro in ambito educativo come insegnante di scuola d’infanzia in una scuola bilingue e in seguito come educatrice nei nidi. A contatto con i bambini potetti osservare comportamenti analoghi che mi interrogavano costantemente.

Per cercare di trovare un metodo alternativo alle proposte educative attuali in collettività e tentare di aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento, mi avvicinai al metodo Montessori che mi appassiona ancora oggi e ogni giorno di più. Molte cose che oggi le neuroscienze confermano con studi scientifici la Monteossori le aveva già capite tramite l’osservazione. Un metodo che parte dal movimento attivo, dalle percezioni senso-motorie del bambino e che lo vede attivo nel suo apprendimento.

Il diventare mamma mi avvicinò in maniera più empatica verso le inquietudini e gli stati d’animo di quei genitori che confidandosi con me, esprimevano la loro incomprensione su determinati comportamenti dei loro figli ponendosi domande e mettendo in discussione il loro approcio educativo.

Leggendo ricerche e aggiornandomi sugli studi in neuroscienza ho potuto comprendere il perchè di determinati comportamenti e continuare il mio percorso di studi sul come funziona il cervello immaturo di un bambino e comportarsi di conseguenza . La fame di conoscenza mi sfuggì di mano e con una neonata, un lavoro e una splendida bimba di tre anni decisi di riprendere gli studi in ambito psicologico e intraprendere un percorso di laurea magistrale in neuroscienze cognitive.

La voglia di sradicare vecchie abitudine educative molto dannose per il cervello in via di formazione dei nascituri e dei bambini mi invoglia a scrivere articoli e condividere con il pubblico per divulgare aggiornare e rendere consapevoli.