Immaginate due amiche in una stanza: una si chiama Sally e l’altra Anne.  

Sally sta giocando con la palla e la ripone in un cesto per poi allontanarsi e uscire dalla stanza. 

Anne decide di prendere la palla di Sally giocarci un po’ e riporla in un’altra scatola.  

Torna Sally e vorrebbe giocare con la sua palla.

Secondo te dove andrà a cercarla? Nel cesto dove l’aveva riposta o nella scatola? 

Per noi adulti la risposta è ovvia: Sally non era presente quando Anne spostò la palla e quindi andrà a cercarla nella cesta dove l’aveva riposta inizialmente e non nella scatola di Anne.  

Ora provate a fare questo gioco con un bambino di 3 anni. Quasi sicuramente lui risponderà che la palla, Sally la cercherà nella scatola di Anne.  

Perché? Cosa succede nella sua mente?  

Il bambino non ha ancora le competenze cognitive per proiettarsi nel pensiero dell’altro. Non riesce a immedesimarsi nella situazione e a ragionare sul fatto che Sally non avrebbe potuto sapere dello spostamento della palla dalla sua cesta alla scatola di Anne. Il bambino ha inoltre difficoltà nell’ipotizzare lo stato d’animo di Sally nel non trovare la sua palla e i suoi conseguenti stati mentali che ne susseguono. 

Solo intorno ai 4/5 anni il bambino comprenderà la falsa credenza di Sally e dimostrerà di saper differenziare quello che crede Sally (la palla è ancora nella sua cesta) da quello che avviene realmente (la palla in realtà non è più nella cesta di Sally).  

Questa storiella apparentemente banale è in realtà un test che si chiama ‘test della falsa credenza’ costruito da due studiosi di nome Wimmer e Perner e utilizzato per studiare quella che si chiama ‘teoria della mente’ (ToM).  

Cosa è la teoria della mente? 

Per Teoria della Mente si intende la capacità di capire come funziona la mente dell’altro. La capacità di attribuire stati mentali ossia emozioni, desideri, credenze per spiegare e predire il comportamento proprio e altrui.  

Possiamo dire che La Teoria della Mente si pone alla base dell’empatia. 

Lo sviluppo della Teoria della Mente prosegue durante la vita, per raggiungere obbiettivi sempre più alti e riuscire a comprendere forme di comunicazione sempre più ambigue e complesse come per esempio il riuscire a pensare che se il compagno piange vuol dire che ha male e che probabilmente avrebbe bisogno di essere consolato. Oppure  un altro esempio è la comprensione dell’ironia che sembra avvenire solo intorno ai 5/6 anni. Un bambino di conseguenza prima di quell’età ha molte difficoltà a comprendere il vero dal falso; teniamolo a mente.  

Ma come si sviluppa la Teoria della Mente? 

La collocazione neurobiologica della ToM sembra essere il lobo frontale, quella parte dell’emisfero dove risiedono anche i famosi ‘neuroni specchio’ .  

Per un armonioso sviluppo della Teoria della Mente è importante la capacità degli adulti di utilizzare un linguaggio adeguato alle situazioni che i bambini stanno vivendo, che faccia riferimento alle emozioni e agli stati mentali, in modo da favorire anche nei piccoli lo sviluppo di tali capacità e competenze. 

per concludere vorrei invitarvi a riflettere facendovi un altro esempio: 

Luca 3 anni non vuole andare via dal parco e la mamma stufa gli dice: Va bene, mi hai stancato io me ne vado e ti lascio qui!’ 

Cosa penserà Luca?  

A ognuno le proprie riflessioni